martedì 1 marzo 2011

La Trattoria Da Toni di Gradiscutta di Varmo, presenta il 7 marzo il nuovo piatto del Buon Ricordo, la “Rosea Trota del Fiume Varmo”

La “Rosea Trota del fiume Varmo” è il nuovo piatto-simbolo della Trattoria da Toni di Gradiscutta di Varmo (Ud), fra le insegne storiche dell’Unione Ristoranti del Buon Ricordo. Come è tradizione della nota associazione di ristoratori (la più antica d’Italia), ogni locale sceglie un piatto che lo rappresenti al meglio e che si impegna a tenere in carta 365 giorni all’anno. La pietanza viene effigiata su piatti di ceramica dipinti ancor oggi mano dagli artigiani di Vietri sul Mare, che vengono regalati a chi la gusta come “buon ricordo” di una piacevole esperienza gastronomica.

La “Rosea Trota del fiume Varmo” (che prende il posto del “Filetto di Maiale ai porri”, a lungo piatto del Buon Ricordo della trattoria Da Toni) sarà presentata ufficialmente il 7 marzo, nel corso di un pranzo a cui prenderanno parte i ristoratori del Buon Ricordo del Triveneto (ospitati da Aldo Morassutti per la loro riunione periodica ) e una rappresentanza dei collezionisti dei piatti del Buon Ricordo. Dall’8 marzo sarà inserito in menù e potrà essere gustato dai gourmet.

Il Varmo è un corso d’acqua di risorgiva , ultimo affluente del Tagliamento
ben noto agli appassionati di pesca a mosca – racconta Aldo Morasutti- Descritto
con parola appassionate da Ippolito Nievo, è ancora oggi un ambiente intatto che
proprio nel tratto di Gradiscutta offre le più intense emozioni. Ecco dunque
spiegata l’ispirazione dello chef per questo filetto di trota salmonata dapprima
esposto a fumo di essenze nobili e quindi passato in forno nella prospettiva di
servirlo giocando sul contrappunto tra la delicatezza di una crema di porri e il
piccante della radice di rafano, complici gli ottimi vini bianche delle Grave
del Friuli
”.

Sul piatto, gli artigiani delle Ceramiche Solimene di Vietri hanno effigiato una guizzante trota presa all’amo da un pescatore e, sullo sfondo, il nastro azzurro del fiume che scorre nel verde della campagna: una piacevole interpretazione, nello stile immediato e naif che li contraddistingue, della gustosa e raffinata pietanza.

Informazioni:

Trattoria Da Toni

Gradiscutta di Varmo (Ud), Via Sentinis 1

Tel. 0432.778003

GRADITO L'ABITO BIANCO


65 Produttori tra i più prestigiosi del Friuli Venezia Giulia a Venezia nella più ambita degustazione dell’anno.

Dopo il successo ottenuto nel 2010 con “ Gradito l’Abito Rosso”, l'evento con il quale 54 aziende di prestigio del Friuli Venezia Giulia hanno affascinato con i loro vini rossi gli oltre mille visitatori, la delegazione F.I.S.A.R “ Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori” di Venezia in collaborazione con Vinoè Comunicazione vuole dedicare anche quest'anno un omaggio ai grandi vini friulani e giuliani.

GRADITO L'ABITO BIANCO” avrà luogo Domenica 13 Marzo nel cuore della città, ancora una volta nelle sontuose sale dell’ Hotel Monaco & Grand Canal in Calle Vallaresso nei pressi di San Marco. Il pubblico avrà occasione di assaggiare le eccellenze enologiche di 65 aziende friulane e giuliane alla presenza diretta dei Produttori e godrà delle specialità gastronomiche proposte ai partecipanti durante tutta la giornata.

Il binomio “Friuli Venezia Giulia, terra di grandi vini bianchi”, è un dato assodato e riconosciuto dal mondo degli appassionati e dei consumatori di vino. I calici di Friulano, Sauvignon, Chardonnay, Pinot Grigio, Pinot Bianco, Ribolla Gialla, Riesling Renano, Müller Turghau, Vitovska, Verduzzo Friulano, Traminer aromatico, Picolit, insieme agli ormai più che ”storici” assemblaggi bianchi lasciano il segno in chi li beve e rivelano spesso un appeal discreto e sottile, ricercato ed apprezzato profondamente tanto dall’esperto quanto dal comune consumatore.

I partecipanti all'evento avranno l'opportunità di iscriversi ad imperdibili degustazioni guidate organizzati dalla Donna del Vino FVG e docente F.I.S.A.R Aurora Endrici e da Paolo Ianna degustatore della Guida ViniBuoni d'Italia Touring Club.

Il contributo a persona per l'ingresso all'evento sarà di dieci euro, che consentirà l'accesso a tutti gli assaggi di vino e specialità gastronomiche.

Per aggiornamenti sulle degustazioni guidate: http://www.fisarvenezia.com/

Articolo in collaborazione con ViniBuoni d'Italia http://www.vinibuoni.it/

sabato 15 maggio 2010

Epulae al Girotonno 2010

A Carloforte dal 3 al 6 Giugno 2010 l’ottava edizione del Girotonno

Dal 3 al 6 giugno 2010, nella suggestiva cornice della piccola città di Carloforte, rinomata meta del turismo italiano situata sull’Isola di San Pietro a sud ovest della Sardegna, ritorna l’ottava edizione del girotonno “uomini, storie e sapori sulle rotte del tonno”, la rassegna enogastronomica internazionale sul tonno di qualità che celebra la tradizione legata alla tonnara, attraverso iniziative culturali e di intrattenimento.

L’intera manifestazione ruota attorno al rituale della mattanza, la pesca del tonno che si svolge ogni anno nel Sulcis Iglesiente tra i mesi di maggio e giugno, dove è ancora in attività una delle più antiche tonnare del Mar Mediterraneo. Dura 45 giorni questo rito suggestivo, meno cruento che in passato, al quale i turisti possono assistere da delle apposite imbarcazioni predisposte dalla Tonnara.

Il fulcro di questa interessante rassegna è costituito dalla competizione gastronomica internazionale, durante la quale, chef internazionali si sfideranno in una competizione gastronomica incentrata sulla preparazione di una pietanza realizzata con il tonno più pregiato Bluefin, scientificamente Thunnus thynnus, ovvero il tonno di corsa salle carni compatte e rosse.
Quest’anno, a sfidarsi in cucina, proponendo una specialità con il tonno rosso, interpretato secondo la propria tradizione gastronomica, saranno gli chef provenienti da: Giappone (Chef Sato Yuta), Stati Uniti d’America (Chef Dominick Tesoriero), Turchia (Chef Haşim Demirtaş) e Italia (Chef Francesco Merlino).

A decretare il vincitore, una giuria di 13 giudici, presieduta dal giornalista enogastronomo Angelo Concas, segretario regionale dell’Arga Sardegna e presidente nazionale dell’Accademia Epulae. La giuria composta da professionisti di fama nazionale ed internazionale, annovera tra i presenti giornalisti e scrittori del settore enogastronomico tra i quali spiccano: Mario Busso, scrittore e curatore nazionale di Vini Buoni d’Italia, l’unica guida edita in Italia dal Touring Club, dedicata esclusivamente ai vini autoctoni; Tarsia Trevisan, giornalista del canale digitale Class Life, per il quale cura la rubrica di enogastronomia "Sapori e Profumi"; Bernardo Pasquali, direttore responsabile del giornale online Acino Parlante e collaboratore del giornale di enogastronomia Euposia; Mario Liberto, scrittore e direttore di diverse testate giornalistiche di cultura enogastronomica e presidente dell’Arga Sicilia; la scrittrice e antropologa dell’alimentazione Alessandra Guigoni; il notissimo pubblicitario Gavino Sanna; l’Avvocato Guido Colonna, consigliere e segretario tesoriere del direttivo nazionale dell’ ICIF “Italian Culinary Institute for Foreigners” (Istituto, che ha selezionato tra i suoi corsisti, gli chef in gara e gli chef delle Piazze dei Sapori), e dulcis in fundo, lo chef Stefano Aldreghetti, vincitore della VII edizione del Girotonno.

La manifestazione, che l’anno scorso ha contato oltre sessantamila presenze, come le precedenti edizioni, sarà ricca di eventi. Nelle piazze animate da spettacoli, si potranno assaporare le pietanze preparate dagli chef carlofortini e dagli chef provenienti da: Turchia, Spagna e Giappone. Al Museo del Mare, a cura del giornalista enogastronomo Angelo Concas, si svolgeranno diversi eventi: la gara gastronomica tra gli chef internazionali, le “Officine del Gusto”, gli incontri enogastronomici al Wine Bar “dove si potranno degustare i vini sardi abbinati alle specialità, ottenute dalle carni del tonno”, la presentazione di due libri con i loro autori: “Alla scoperta dell'America in Sardegna. Vegetali americani nell'alimentazione sarda” di Alessandra Guigoni e “Donne in vigna” dedicato a 44 donne del vino italiane, di Mario Busso e Angelo Concas.

Per le vie del centro cittadino si potrà assistere alla terza edizione del “Carloforte Buskers Festival” al quale prenderanno parte i Malasangre, i Bedlam Oz, il Duo Acrobat, i Pappazzum, la Mabò Band, The Bottle Band, The Cosmic Sausages, il Duo Minsk e Marcello&Daniela. Questi artisti, si esibiranno, senza orario né regola, nelle più disparate discipline sceniche, musica, recitazione, canto, giochi pirotecnici, trasformismo, dando vita ad una serie di personaggi fantastici e ad una animazione continua coinvolgente ed emozionante.

Non solo enogastronomia, ma tanti altri motivi per assistere a questa manifestazione internazionale, primo fra tutti l’appuntamento tradizionale con l’artigianato.
Una vera e propria rassegna locale, opere d’arte eseguite dalle mani di abili artigiani, custodi di antiche e pregiate tradizioni di lavorazione dei tessuti, dell’argilla, del ferro o del prezioso bisso, del corallo, dei metalli preziosi, del vetro, ma anche la realizzazione delle reti, delle nasse e delle barche da pesca.
Nella piazza di Carloforte, Sabato 5 giugno alle 22,00 ci sarà lo spettacolo musicale live con Maurizio Vandelli.
Madrina del Girotonno 2010, sarà Barbara Serra, giornalista italiana che ha lavorato per i più grandi canali all-news internazionali, che dal 2006, conduce da Londra il TG di Al Jazeera International.

Info:
info@girotonno.org
http://www.girotonno.org/
Pro Loco Tel. 0781854009

http://www.epulae.it/
sede.nazionale@epulae.it
0703511391





GIROTONNO 2009 SU EPULAE NEWS


GIROTONNO 2009 GALLERIA FOTOGRAFICA

martedì 30 marzo 2010

VINITALY 2010 Presentazione libro DONNE IN VIGNA

VINITALY 2010


Presentazione libro DONNE IN VIGNA a cura di Mario Busso e Angelo Concas

edizione Vinibuoni d’Italia Biblioteca

Venerdì 9 Aprile ore 11 - Padiglione 9 - Sala Stampa Stand Istituzionale Regione Piemonte.
Interverranno Patrizia Chiazza e Michela Marenco
Sabato 10 Aprile ore 11 - Padiglione Palaexpo Regione Lombardia – Area Garda Classico Stand D6

Negli ultimi vent'anni le donne nelle aziende vinicole, dalla vigna alla cantina, hanno assunto un forte ruolo professionale mettendo in evidenza capacità imprenditoriali e lungimiranti intuizioni.
Un segno di cambiamento è anche rappresentato dalla percentuale sempre più elevata di donne che frequentano scuole e seguono percorsi di studi che spaziano dall’enologia all’agronomia, seguendo iter che fino a poco tempo fa erano tipicamente maschili.
“Donne in vigna”, percorre l’Italia del vino e della vigna attraverso le parole e i racconti delle donne che operano in prima persona nelle aziende vitivinicole italiane, presentando al lettore e agli amanti del vino un risvolto importante, ma ancora poco conosciuto di questo panorama.
Eppure i dati “rosa” del mondo del vino raccontano che il 30% delle aziende vitivinicole italiane è condotto da donne; che il 59% delle imprenditrici agricole conduce le aziende di famiglia; che nel 77% delle aziende vitivinicole "al femminile" vengono prodotti vini Doc.
Negli ultimi vent'anni le donne nelle aziende vinicole, dalla vigna alla cantina, hanno assunto un forte ruolo professionale mettendo in evidenza capacità imprenditoriali e lungimiranti intuizioni.
Un segno di cambiamento è anche rappresentato dalla percentuale sempre più elevata di donne che frequentano scuole e seguono percorsi di studi che spaziano dall’enologia all’agronomia, seguendo iter che fino a poco tempo fa erano tipicamente maschili.
Nel libro, 44 donne del vino raccontano il loro modo di essere imprenditrici in vigna e quali sono i tratti che connotano il loro lavoro apportando elementi che danno forte rilievo al loro impegno e caratterizzano, spesso, in modo diverso la loro attività.
Hanno collaborato alla realizzazione del libro le coordinatrici e i coordinatori regionali della guida Vinibuoni d’Italia: Rosaria Benedetti, Cristina Burcheri Filippi, Chiara Busso, Giulia Cannada, Aurora Endrici, Laura Franchini, Linda Nano, Alma Torretta, Angelo Carrillo, Andrea De Palma, Riccardo Modesti, Antonio Paolini, Bernardo Pasquali, Guido Ricciarelli, Roger Sesto. Interventi di Pia Donata Berlucchi, Patrizia Ghiazza, Maria Luisa Alberico, Luigi Biestro. Donne in vigna nel sito http://www.vinibuoni.it/ A partire da fine aprile, ogni settimana le protagoniste del libro Donne in vigna verranno presentate nel sito di Vinibuoni d’Italia: http://www.vinibuoni.it/ . In quel contesto sarà possibile rileggere il testo e rivedere le immagini del libro e scoprire i vini dell’azienda, che verranno abbinati ad una ricetta elaborata, in alcuni casi, dalle stesse protagoniste del libro o realizzate in collaborazione con chef che interpretano al meglio la cultura gastronomica del territorio.

giovedì 12 novembre 2009

Addio a Claude Lévi-Strauss dagli accademici di Epulae

A solo pochi giorni del suo 101 compleanno si è spento a Parigi Claude Lévi-Strauss, “padre dell'antropologia moderna”, resosi famoso per lo studio delle strutture che guidano popoli e gruppi sociali. Era nato a Bruxelles il 28 novembre del 1908 da famiglia ebrea. Giovanissimo si trasferì con i genitori a Parigi dove suo padre lavorava come ritrattista. La sua formazione culturale avviene nel clima intellettuale parigino. Nel 1931 si laurea in filosofia alla Sorbona ed inizia ad insegnare in un liceo di provincia, un'esperienza che condivide con Maurice Merleau-Ponty e con Simone de Beauvoir. Il suo amore sono le scienze umane. Individua la possibilità attraverso la sociologia e l'etnologia, di costruire un discorso più concreto e innovatore sull'uomo. A tal riguardo, le amicizie con Paul Rivet, Jacques Soustelle, e Marcel Mauss, del quale fu allievo e dal quale apprese il metodo utilizzato per spiegare e analizzare riti e miti dei popoli primitivi, lo fecero crescere intellettualmente e culturalmente. Nel 1935 insegna Sociologia a San Paolo in Brasile, sarà questa l'occasione per conoscere un mondo completamente diverso da quello europeo, ma soprattutto per entrare in contatto con le popolazioni indie del Brasile, che diventeranno l'oggetto delle sue ricerche sul campo. Determinate è lo studio di Claude Lévi-Strauss sull’analisi delle abitudini alimentari, la ricerca sulle strutture mentali e lo studio dei miti, dove mette in luce che un cibo serve soprattutto a soddisfare un appetito simbolico. In particolare l’interesse dello studioso per l’alimentazione si trova in testi come “Il crudo e il cotto” o “Le buone maniere a tavola”, dove sviluppa il tema della presenza nelle culture delle categorie universali del crudo, del cotto e del putrido, il cosiddetto "triangolo culinario". Ed inoltre il “fuoco come elemento di trasformazione del cibo, un processo che fa emergere il passaggio dalla natura alla cultura. Al centro dell'interesse di Lévi-Strauss è il rapporto tra natura e cultura, intesa quest'ultima come un complesso di sistemi di comunicazione, di carattere simbolico e formale. Lo studio sul triangolo culinario compare nel 1958, in un libro intitolato, Antropologia strutturale dove sviluppa una teoria del crudo, del cotto e del putrido che in qualche modo ribalterà molti degli approcci convenzionali al tema dell’alimentazione. In altri termini, l’arte della cucina non si colloca interamente dal lato della cultura. Essa risponde alle esigenze del corpo e determina il modo in cui avviene l’inserimento del uomo nel mondo, piazzato com’è tra natura e cultura. In altri termini, la cucina sembra essere la necessaria articolazione di questo fatto. Rivela inoltre il suo dominio e proietta le sue ambiguità su ciascuna delle sue manifestazioni. Per Lévi-Strauss, le trasformazioni della sessualità e del nutrimento nelle diverse culture devono essere considerate come forme di sviluppo strutturale della società. In particolare, egli mette in luce numerose corrispondenze tra la cucina, come linguaggio, e la complessità sociale. La sua opera è diventata di fondamentale importanza per tutti coloro che si cimentano nello studio dell'etnoantropologia e dell'alimentazione internazionale. Tra gli aforismi più intelligenti ci piace ricordare: “Il mondo ha avuto origine senza la presenza dell'uomo e finirà senza di lui”. “La nostra società è l'unica in grado di trasformarsi e malgrado tutto non distruggersi, finché i cambiamenti che vogliamo introdurre verranno da dentro”. “Lo scienziato non è l'uomo che fornisce le vere risposte: è quello che pone le vere domande”. “Nulla, allo stato attuale della ricerca, permette di affermare la superiorità o l'inferiorità di una razza rispetto all'altra”. “Si perdono più facilmente i codici linguistici che quelli alimentari” e portava il caso degli italiani emigrati in America, infatti spesso la loro lingua originaria viene dimenticata nel tempo, per continuano a mangiare all'italiana conservando gelosamente il gusto indiscutibile degli spaghetti. Addio per sempre. Grazie per quello che ci hai insegnato.
Mario Liberto

mercoledì 28 ottobre 2009

Corso per Sommelier Enogastronomo

Da novembre a San Teodoro l'Accademia Epulae, con il patrocinio dell'Amministrazione comunale, organizza un corso per Sommelier Enogastronomo suddiviso in 3 livelli.
Chi fosse interessato a partecipare può richiedere maggiori informazioni al referente dell'iniziativa Sig. Giannetto Lapia g.lapia@alice.it o presso l'ufficio turistico comunale.

Per il giorno 31 Ottobre è fissato l'appuntamento per la presentazione del corso. Per prenderne parte è necessario confermare la propria presenza (senza alcun impegno) telefonando al n. 0784 865767
Per maggiori informazioni:
http://www.epulae.it/public/presentazione_corso_somm.pdf
www.santeodoroturismo.com/img/02-descrizione-corso.pdf

lunedì 23 febbraio 2009

Quando ci salta la mosca al naso!


Per la superficialità manifestata da chi dovrebbe invece possedere adeguata conoscenza.
E’ con grande amarezza e difficoltà, che mi accingo a scrivere questo articolo; infatti, non amo entrare in polemica con i miei colleghi sommeliers. In questo caso, però non posso esimermi dal farlo. Sono rimasto incredulo nel leggere quanto scritto sui vini sardi nel libro “I MIGLIORI VINI DEL MEDITERRANEO”, edito da Mondadori e scritto da Enrico Bernardo, eletto miglior sommelier del mondo nel 2004. La Sardegna viene giusto menzionata, non è rappresentata nelle schede tecniche da nessun vino ed inoltre, l’autore dimostra di non aver la minima conoscenza della realtà vitivinicola sarda. A questo punto, per rendere chiaro quel che scrivo, riporto fedelmente le parole scritte da Bernardo sui vini di Sardegna. “ La Sardegna possiede numerose vigne vecchie. Ma , al contrario dei viticoltori siciliani, i sardi si accontentano per lo più di vendere i propri prodotti ai turisti d’estate, a livello locale, senza manifestare un vero interesse per l’esportazione. Ma va anche detto che alcuni produttori di qualità ridanno speranza alla viticoltura della regione. Nel nord dell’isola, che beneficia di un clima mediterraneo influenzato dagli onnipresenti venti, il Vermentino di Gallura ( l’unica DOCG sarda) dà un eccellente vino bianco, aromatico e fresco. I vitigni locali, d’altro canto, conservano il ricordo dell’invasione spagnola che la Sardegna ha conosciuto nel Settecento: il cannonau ( un rosso che è il vero e proprio simbolo dell’isola, il carignano del sulcis (simile alla Cariñena del Priorato) e il bovale (equivalente del bobal di Valencia). L’unica difficoltà, quando sono bevibili, è digerirli”. E sì, Bernardo conclude proprio così! “L’unica difficoltà, quando sono bevibili, è digerirli.” E no, cari amanti dei vini sardi! Difficili da digerire non sono i vini di Sardegna, bensì le parole scritte da un sommelier, che con le sue affermazioni danneggia enormemente l’immagine dei vini sardi e può provocare danni seri all’economia del comparto vitivinicolo sardo. Tra le altre cose, al noto Bernardo, sfugge che la Sardegna è stata invasa dagli spagnoli all’incirca quattrocento anni prima e che essi, cosa quasi certa, hanno trovato in Sardegna il Cannonau e il Carignano. Non possiamo non notare che la cartina raffigurante l’isola di Sardegna nel suo libro, menziona solo otto doc e una docg , mentre in realtà le doc sono ben diciannove; e non si può dimenticare di indicare nella stessa cartina geografica, vini doc, forti di una identità come ad esempio, il Nasco di Cagliari , il Girò di Cagliari, e il Cannonau di Sardegna con le sue tre sottodenominazioni geografiche: Jerzu, Capoferrato, Oliena o Nepente di Oliena . Inoltre, è una falsità l’affermazione che i produttori sardi non siano attenti all’esportazione; anche in questo caso, l’ex campione del mondo dei sommelier ignora che il settore vitivinicolo della Sardegna fattura nell’esportazione centinaia e centinaia di milioni di Euro. Concludo invitando l’autore a documentarsi sulla nostra realtà vitivinicola, a venire in Sardegna e degustare i vini eccelsi che da anni ottengono successo e vengono premiati nei concorsi più importanti di tutto il mondo. Da ultimo, mi permetto di suggerire a Bernardo una visita da un bravo medico gastroenterologo perché sono certo che le cause delle sue difficoltà digestive non siano imputabili ai vini sardi!

Angelo Concas - Giornalista Sommelier Enogastronomo - Presidente Nazionale di Epulae (Accademia Internazionale per la Formazione e la Promozione della Cultura Enogastronomica e della Analisi Sensoriale degli Alimenti).
http://www.epulae.it/